Donazione immobile nonno nipote: come funziona

Aggiornata il 08/07/2021da Redazione

Le donazioni di un immobile da parte di un nonno al nipote possono generare dei conflitti di interesse fra le parti.

Vediamo insieme come gestire il conflitto di interessi durante le donazione fatte in vita di un immobile dal nonno al proprio nipote.

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Cosa considerare durante la donazione di un immobile

Durante il processo di donazione ci sono alcuni elementi che è importante tenere in considerazione:

  • per l’atto di donazione è necessario indicare la finalità dell’attribuzione del patrimonio pena la nullità della donazione che quest'ultima anticipa la successione e può generare quindi una lesione dei diritti degli eredi legittimi;
  • il donatario, ovvero colui che riceve la donazione, può essere minorenne e non può accettare la donazione effettuata salvo affidarsi ad un proprio genitore;
  • il conflitto di interessi che si può generare da parte del genitore del minorenne che potrebbe voler tenere l’eredità per sé.

Il genitore, essendo il soggetto più probabile a rappresentare il proprio figlio potrebbe avere quindi un conflitto di interesse. Un conflitto di interesse, per configurarsi come tale, deve rispettare alcuni requisiti:

  • attualità al momento della firma dell’atto e non che si manifesti in futuro la possibilità di un possibile conflitto;
  • patrimoniale e quindi deve riguardare l’ambito economico;
  • l’incompatibilità nel caso in cui il soddisfacimento dell’interesse di una parte comporti il danneggiamento di un’altra.
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Nomina del curatore speciale

Il notaio, per evitare la possibilità che si generi un conflitto di interessi, può richiedere ad un giudice di nominare un curatore speciale. Il curatore speciale andrà a ricoprire il ruolo dei genitori durante la trattativa e garantirà gli interessi del minore.

La legge prevede infatti che il notaio possa richiedere un’autorizzazione al giudice nel caso di soggetti che non abbiano capacità di agire.

Il notaio può affidarsi al giudice per richiedere al genitore (nonché erede) di rinunciare alla restituzione del bene ed evitare inoltre che il bene possa essere impugnato in futuro. Quest’azione permette di evitare il problema che un genitore possa esercitare azioni sull’eredità del donante una volta deceduto. Il conflitto di interessi del genitore riguarderebbe la possibile lesione della quota legittima.

Nel testamento il donatario potrà indicare una quota da destinare ad un particolare soggetto purché sia tutelata la legittima degli altri eredi.

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