Case green: cosa prevede la nuova direttiva

Pubblicata il 16/03/2023da Redazione

Entro il 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno possedere classe energetica E e raggiungere la classe D entro il 2033.

Il 14 marzo 2023 l’europarlamento ha approvato il testo per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici e degli immobili residenziali.

L'obiettivo è quello di arrivare a zero emissioni entro sette anni ma la direttiva concordata non è ancora quella decisiva in quanto prevede la negoziazione con le altre istituzioni di riferimento.

Quali sono i cambiamenti annunciati e le possibili esenzioni che riguardano la nuova direttiva case green?

Scopriamolo insieme.

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Obiettivi e scadenze della direttiva case green:

Tra gli interventi prioritari che la direttiva prevede vi è un’azione mirata sul 15% degli edifici che possiedono consumi elevati di energia elettrica, in Italia i più energivori della classe G.

Nonostante la strada verso la rivoluzione ecologica sia ancora lunga l’efficientamento energetico totale di edifici pubblici e privati rimane l’obiettivo principale.

Ecco uno schema riassuntivo di obiettivi e scadenze riguardanti le case green:

  • Entro il 2030 adeguamento alla classe energetica E per gli edifici privati;
  • Zero emissioni entro il 2030 anche per gli edifici pubblici che dovranno adeguarsi allo standard europeo;
  • Entro il 2033, sempre per gli edifici privati, adeguamento alla classe energetica D o a una superiore;
  • Emissioni zero entro il 2050 per tutti gli edifici privati.
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Deroghe e possibili esenzioni

La direttiva sull’efficientamento energetico prevede anche un esonero che riguarda alcune categorie di edifici:
  • Tutti gli edifici protetti di particolare pregio storico e architettonico;
  • I luoghi di culto (chiese, moschee, templi etc);
  • Gli immobili autonomi con una superficie ai 50 mq;
  • Gli edifici temporanei (prefabbricati, depositi etc);
  • Le seconde case vissute per meno di quattro mesi all’anno.
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