Certificazione energetica UE: la stretta sugli immobili

Pubblicata il 10/12/2021da Redazione

La Commissione Europea ha presentato una proposta per ridurre le emissioni del comparto edilizio. La misura potrebbe comportare degli interventi di riqualificazione energetica a carico dei proprietari di casa.

Vediamo i dettagli della proposta.

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La proposta di Bruxelles

La proposta prevede che gli stati membri dell’Unione Europea adeguino gli edifici pubblici alla classe F entro il 2027, mentre dal 2030 gli stessi edifici dovrebbero appartenere alla classe energetica E.

Per gli edifici privati si dovranno applicare le stessi misure con la classe F dal 2030 e la classe E dal 2033.

L’applicazione della norma non sarà valida per gli edifici storici.

Per i costi da sostenere si valuta l’ipotesi di rimuovere degli ostacoli alla riqualificazione energetica e si indicheranno nuovi strumenti per facilitare le ristrutturazioni. Alcuni di questi interventi potranno essere l’incentivazione di società energetiche ed elettriche ad assumersi il rischio del finanziamento degli interventi e ripagare gli investimenti con i risparmi a livello di consumi energetici.

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Le proteste dei consumatori

La prima critica è stata sollevata dall’Unione Nazionale dei Consumatori che vedono questa norma come una lesione dei diritti dei proprietari di abitazione.

Non tutti i proprietari di casa possono permettersi di realizzare interventi di questo tipo e il rischio sarebbe l’esproprio della proprietà.

Anche il Codacons ha espresso il proprio parere sulla vicenda affermando che la proposta è uno squilibrio nei confronti dei proprietari delle abitazioni e questo porterebbe ad un aumento ingiustificato dei prezzi. La norma potrebbe essere bloccata dalla Corte Costituzionale perché in conflitto con la Costituzione.

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