Contratto a canone concordato: come funziona?

Aggiornata il 05/10/2021da Redazione

Il contratto a canone concordato è la tipologia di contratto agevolato più conveniente con vantaggi per inquilino e proprietario.

Scopriamo come funziona il canone concordato.

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Contratto di affitto a canone concordato: caratteristiche

Questa tipologia di affitto prevede che il calcolo del canone concordato sia stabilito in base ad accordi territoriali. Il prezzo è stabilito da organizzazioni della proprietà edilizia e organizzazioni dei conduttori rappresentative. L’immobile dovrà essere ubicato in un comune con un’alta densità abitativa.

Altro importante fattore che differisce è la durata del contratto di locazione. I contratti a canone concordato hanno una formula 3+2 e a seguito della scadenza dei 5 anni le parti possono decidere di disdire con sei mesi di preavviso il contratto o stipularne uno nuovo con condizioni differenti.

In caso di mancata comunicazione per la disdetta del contratto, vi sarà un rinnovo per ulteriori due anni.

Le diverse tipologie di contratto a cui è possibile applicare il canone concordato sono:

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Le agevolazioni del contratto d’affitto a canone concordato

I contratti di locazione a canone concordato prevedono diversi vantaggi fiscali per il proprietario di casa che sono:

  • scegliere la tassazione tramite cedolare secca del 10% con il vantaggio di sostituire il pagamento di imposta di bollo, di registro, addizionali e relative IRPEF;
  • nel caso di scelta del regime IRPEF si può optare per una riduzione del reddito imponibile del 30% e l’imposta di registro sarà pari al 2% del 70% dell’importo del canone;
  • altri vantaggi fiscali per IMU e TASI sono la riduzione della base imponibile del 25% e la possibilità per i comuni di ridurre l’aliquota sugli immobili che usufruiscono del contratto a canone concordato portandola dalla fascia 7,6 e 10,6 per mille al 4 per mille.

Le agevolazioni fiscali previste per i conduttori sono principalmente due:

  • la possibilità di stipulare un contratto con un canone di affitto calmierato;
  • una detrazione fiscale pari a 495,80€ per redditi inferiori a 15.493,71€ e di 247,90€ per redditi inferiori a 30.987,41€.

Cedolare secca del 10%

Per i locatari vi è la possibilità di optare per il regime di cedolare secca al 10%.

I requisiti da rispettare in questo caso sono:

  • il contratto deve essere stipulato tra persone fisiche e devono essere esclusi gli immobili rientranti nella categoria catastale A/10;
  • l’applicazione del regime della cedolare secca può essere comunicata al momento della registrazione del contratto;
  • è necessario l’invio di una raccomandata al conduttore dove venga comunicato l’applicazione del regime a canone concordato e la rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione.
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