Clausola covid nei contratti d’affitto: cos’è e come funziona

Pubblicata il 06/11/2020da Redazione

Visto il momento di incertezza che sta affrontando il nostro paese a causa dell’epidemia di coronavirus, qualsiasi forma di tutela i contribuenti possano mettere in atto per salvaguardare maggiormente i loro interessi è molto utile da conoscere.

In ambito immobiliare, e in particolare per quel che riguarda gli affitti, in questo senso è importante sapere che esiste la cosiddetta “clausola di salvaguardia” o “clausola di forza maggiore”, che, in questo particolare momento storico, molti stanno iniziando a indicare anche come “clausola covid”.

Si tratta di una particolare dicitura, da inserire nel contratto di locazione prima che venga redatto, che permette sia al locatario che al locatore di avere una maggiore tutela in questo difficile momento storico. Vediamo di cosa si tratta.

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Clausola a tutela del conduttore

In ambito abitativo, la scelta di stipulare una clausola covid può essere un vantaggio per il conduttore, poiché, nel caso questo subisca le conseguenze delle misure di contenimento dovute all’epidemia (ad esempio sia costretto a chiudere la propria attività commerciale), grazie alla clausola, potrà pretendere che si proceda a una rinegoziazione del suo contratto. In alternativa, anche a una sospensione o una riduzione del canone di affitto.

Questa clausola deve essere inserita prima di stipulare il contratto e giustificata dal conduttore, ad esempio facendo presente che la propria attività potrebbe essere a rischio chiusura. Rispettando questi presupposti, si può infatti pretendere di inserire una clausola di tutela ad hoc.

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Come fare per i contratti già in corso?

Poiché nella storia pregressa non si era mai verificata una situazione come quella che stiamo attualmente vivendo, purtroppo tutti i contratti stipulati prima del mese di marzo 2020 non possono godere di questo tipo di tutela. In passato, infatti, era molto raro che si inserissero delle simili clausole di salvaguardia, che presupponevano che sopravvenesse un impedimento allo svolgimento di esercizio di un’attività.

Alcune sentenze recenti hanno visto il prevalere degli interessi di forza maggiore, ma spesso questo tipo di richieste sono state rigettate, giustificando la decisione con il fatto che gli interventi statali hanno permesso di riequilibrare la situazione economica e non vedendo quindi la necessità di ripensare i contratti.

Di conseguenza, non c’è una vera e propria tutela per i contratti più vecchi, ma le parti possono trovare un accordo di mediazione, trovando un punto di incontro fra interessi del proprietario e dell'affittuario, cercando di collaborare per superare insieme questo periodo di difficoltà.

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