Come calcolare la classe energetica della casa

Aggiornata il 02/11/2023da Redazione

Calcolare la classe energetica della casa è necessario se si intende vendere o affittare un immobile.

Dal 2013 è stato introdotto l’obbligo di allegare l’attestato di prestazione energetica (APE) per determinate operazioni immobiliari. Questo documento è importante perché contiene le caratteristiche energetiche della tua casa con le relative prestazioni. Si tratta di un documento obbligatorio e deve essere redatto da dei professionisti certificati.

Scopriamo insieme cosa intende per classe energetica, come calcolare il valore energetico di una casa e capiamo perché è importante farlo.

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Che cos’è e come si calcola la classe energetica di un immobile

Conoscere la classe energetica è importante perché permette di sapere il fabbisogno energetico di un edificio o di un’abitazione. Il ruolo dell’APE è proprio questo, valutare l’efficienza energetica di un edificio, ossia la sua capacità di usare l’energia evitando gli sprechi.

I criteri secondo cui viene assegnata una classe dipendono dai materiali di costruzione, dalla tipologia di infissi, dall’impianto di riscaldamento, dalla produzione di acqua calda e dal sistema di illuminazione.

L’attestato deve essere prodotto tramite dei professionisti certificati e l’APE permette di indicare le caratteristiche energetiche di un immobile.

Le classi energetiche vanno da G ad A4 e il documento ha una validità di 10 anni. Più la classe energetica è bassa, maggiori saranno i consumi dell’abitazione stessa.

Come possiamo immaginare, un appartamento con classe energetica A avrà un valore più alto rispetto ad un appartamento di classe inferiore (G, F, E, D, C, B). Una classe energetica elevata permetterà al venditore di fissare un prezzo più alto per l’appartamento rispetto alla media di mercato della zona.

Allo stesso tempo il compratore potrà valutare immediatamente la bontà del suo investimento immobiliare guardando alla classe energetica. Questo perché ad una classe energetica alta corrisponde un ingente risparmio in bolletta legato al riscaldamento ed al raffreddamento dei locali.

Anche se non si fa uso di un professionista, è possibile stimare la classe energetica della propria casa. È importante conoscere i parametri che influenzano il calcolo. Alcuni di questi parametri sono:

  • la geometria e l’esposizione dell’immobile;
  • la tipologia degli impianti;
  • la presenza di impianti dotati di ventilazione meccanica.

Il riscaldamento invernale è uno dei principali fattori che concorrono a questo calcolo.

Nel caso di riscaldamento autonomo è necessario ricostruire il consumo annuo di gas metano ricavandolo dalle bollette, moltiplicarlo per 8,3 (kWh prodotti da un metro cubo di gas) e in seguito dividere il risultato per i metri quadri della superficie.

Il consumo per metro quadro è il dato che ti permetterà di stimare la classe energetica della casa. La classe energetica dipende poi dalla zona climatica in cui si trova l’abitazione.

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Esempio di stima della classe energetica

Tenendo in considerazione un appartamento situato nel nord Italia con una superficie pari 120 mq dotato di impianto a riscaldamento autonomo. Tra ottobre e marzo il consumo è pari a 1300 m³ di metano, mentre nei mesi estivi è di 300m³. Il consumo può essere calcolato nel seguente modo 1300 - (2 x 300) = 700 metri cubi che forniscono una stima riguardo i metri cubi consumati per il riscaldamento.

Dividendo i 700 metri cubi di gas metano consumato per la superficie dell’immobile otterremo il consumo di 46,66 kWh/anno per metro quadro. La classe energetica del nostro immobile è pari a B.

I coefficienti energetici di una casa sono:

  • A+ con un consumo di 15 kWh/anno per metro quadro;
  • A con 15 e 30 kWh per mq;
  • B 31-50 kWh per mq;
  • C 51-70 kWh per mq;
  • D 71-90 kWh per mq;
  • E 91-120 kWh per mq;
  • F 121-160 kWh per mq;
  • G oltre i 160 kWh per mq.

Chi redige e quanto costa

L’APE viene redatto da un soggetto non coinvolto nella proprietà che è il certificatore energetico e ha una validità di 10 anni.

I principali casi in cui deve essere redatta l’APE e allegata alla documentazione sono:

  • la compravendita immobiliare;
  • la donazione immobiliare;
  • l’affitto di un’unità immobiliare;
  • la vendita di nuove costruzioni;
  • la ristrutturazione del 25% della superficie.

L’APE non ha un costo fisso e può costare solitamente tra i 100 e i 300€.

Gli step da seguire per aumentare la classe energetica

A seguito del calcolo della classe energetica dell'abitazione è possibile valutare se procedere con degli interventi di efficienza energetica.

Ogni intervento che si intende fare sull’abitazione è un investimento che ripagherà con minori spese nei mesi o anni successivi.

Un ulteriore beneficio è l’aumento del valore economico dell’immobile perché ha un costo minore di mantenimento e rispetta maggiormente l’ambiente.

Con la modifica legislativa del 2015 ha assunto un ruolo cruciale nella definizione della classe energetica l’involucro dell’edificio. La capacità di isolare la casa dall’ambiente esterno permette di non disperdere energia sia per il raffreddamento che per il riscaldamento degli ambienti. Migliore sarà la capacità di isolamento, maggiori saranno i risparmi in bolletta.

Negli ultimi anni è stato introdotto l’Ecobonus che permette di realizzare degli interventi di efficientamento energetico anche su edifici e permette di usufruire di un'agevolazione fiscale.

Per calcolare in modo efficace la classe energetica della casa e valutare quali interventi eseguire è consigliato affidarsi ad un tecnico abilitato.

Il massimo livello a cui si può aspirare di classe energetica è quello di avere una casa passiva e che non fa uso di termosifoni o caldaie. I risparmi che si possono ottenere sono nell’ordine del 90%.

Per effettuare una corretta valutazione immobile è necessario essere a conoscenza della classe energetica che è uno dei fattori determinanti nella determinazione del valore di un'abitazione.

Direttiva Europea Casa Green

Con la direttiva “case green” l’UE vuole ridurre del 55% le emissioni del comparto immobiliare europeo entro il 2030.

La direttiva in sostanza prevede la ristrutturazione per gli immobili che non risulteranno a norma per il raggiungimento degli obiettivi definiti dall'Unione Europea. Il provvedimento interessa, tra gli altri, anche gli edifici residenziali. La direttiva prevede il raggiungimento di classi energetiche ben definite al fine di ridurre le emissioni rispettando la tabella di marcia.

Gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.

La direttiva è ancora in corso di approvazione, e comunque non entrerà in vigore a breve, in quanto verrà richiesto agli stati membri di recepire nel proprio ordinamento queste indicazioni.

Anche se non di imminente applicazione, la direttiva dell'Unione Europea “case green” fa presagire quanto la classe energetica sarà importante per la valutazione degli appartamenti, con conseguente impatto sul mercato immobiliare italiano ed europeo.

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