Spese per una casa in affitto: chi le paga?

Aggiornata il 13/07/2021da Redazione

Quando un proprietario (locatore) di un immobile decide di affittare la propria abitazione, può utilizzare il contratto di locazione. Il contratto di locazione permette di stabilire chi deve pagare le spese, il tempo di durata del contratto e tutte le regole da rispettare durante il periodo. Sia il locatore che l’inquilino (conduttore) devono conoscere quali spese deve sostenere ognuno per non pagare più del dovuto.

Vediamo insieme quali siano le spese per una casa in affitto e i soggetti che le devono sostenere.

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La divisione delle spese

Un contratto di affitto può essere a canone libero o canone concordato. Nel contratto a canone libero le parti hanno la possibilità di scegliere chi debba sostenere le spese ordinarie e straordinarie. Nel contratto a canone concordato si prevede che i costi ordinari siano a carico dell’inquilino, mentre quelli straordinari a carico del proprietario.

Le tipologie di spese all’interno di un contratto di affitto sono quelle ordinarie e straordinarie. Nell’art 1576 vengono definite ordinarie tutte quelle spese sostenute che comportano interventi di piccola manutenzione. Nell’art. 1609 le spese ordinarie vengono definite come “dipendenti da deterioramenti prodotti dall’uso”. Le riparazioni sono da imputare al conduttore a seguito dell’uso che ha fatto di quell’oggetto. In questo caso possiamo pensare ad una maniglia rotta o un vetro frantumato. Tutte le spese che riguardano cose mobili sono quindi a carico del conduttore.

Le straordinarie sono tutte quelle spese che devono essere sostenute dal proprietario dell’immobile. Le spese straordinarie comportano solitamente un costo sproporzionato rispetto al canone di locazione. Le riparazioni devono quindi essere effettuate in base alla vetustà della cosa e in caso di danno per ragioni fortuite. Al proprietario spettano quindi i seguenti interventi:

  • muri portanti;
  • sostituzione degli impianti;
  • interventi sui tetti;
  • lastrici e solai.
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Il pagamento delle spese condominiali

Le spese condominiali possono essere ripartite a seconda del contratto in essere. Nel caso in cui i costi non siano pattuiti, la legge stabilisce di attribuire i costi ordinari al conduttore e i costi straordinari al locatore.

Le spese da sostenere per il conduttore sono:

  • le pulizie delle scale;
  • la manutenzione ordinaria dell’ascensore;
  • il consumo di acqua, energia e gas derivanti da usi comuni;
  • la pulizia dei filtri;
  • la lettura dei contatori;
  • altri interventi di carattere ordinario.

Le spese da sostenere per il locatore sono tutte quelle che riguardano interventi strutturali sull’edificio (parti comuni).

Le spese di portineria sono a carico del conduttore al 90%, mentre il restante 10% del locatore salvo accordi diversi.

L’inquilino potrebbe essere costretto ad anticipare una somma di denaro per realizzare degli interventi a carico del proprietario. In questo caso il proprietario sarà obbligato a rimborsare l’inquilino delle spese sostenute per proprio conto. Il conduttore è bene che informi il proprietario riguardo la spesa sostenuta e l’oggetto dell’intervento.

Le spese per danni

Nel caso in cui si verifichino dei danni, il conduttore sarà obbligato a sostenere delle spese nel caso in cui i danni siano di sua responsabilità. Questo principio vale anche per spese di straordinaria amministrazione che in condizioni normali dovrebbero essere sostenute dal proprietario. Se il conduttore arreca danni a degli oggetti, è obbligato a sostenere le spese di riparazione. Lo stesso principio può essere fatto valere per il proprietario.

La tassa sui rifiuti

Nel caso della tassa dei rifiuti, il criterio che stabilisce a chi debba essere assegnata la spesa è il periodo di durata del contratto. Nel caso in cui il contratto di affitto sia durata inferiore ai 6 mesi, la TARI deve essere pagata dal proprietario. Se la durata del contratto è superiore ai 6 mesi la TARI deve essere pagata dal conduttore

Vendere o affittare un immobile

La scelta di affittare un immobile può essere temporanea e soddisfare un’esigenza di avere un’entrata di denaro. Avere una casa in affitto comporta il sostenimento di spese e il dedicare del tempo a gestire i compiti derivanti da essa. Se stai valutando di vendere casa perché non più disposto a stare dietro a tutti i compiti, un’agenzia immobiliare può fornirti una valutazione e aiutarti a capire quale possa essere la soluzione migliore.

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