Il 2023 si concluderà con 670.000 compravendita, contro le 784.000 del 2022, un calo del 14,6% con una perdita stimata di circa 18 miliardi di euro. Questi sono i dati evidenziati da Laura Della Pasqua all’interno di un articolo dedicato su Panorama.
La cause di questa flessione del mercato immobiliare italiano nel 2023 sono riconducibile a 2 fattori essenziali: aumento dei tassi d’interesse sui mutui e la direttiva europea “case green”.
Direttiva Europea “Case Green” alle porte
La direttiva Europea “Case Green”, che secondo le intenzioni UE dovrebbe essere pronta per la fine del 2023 con impatti importanti sul valore del parco immobiliare italiano ed europeo.
Il fine ultimo della direttiva è quello di rendere gli edifici più sostenibili dal punto di vista ambientale, migliorando l'efficienza energetica e riducendo l'impatto climatico.
Tuttavia la conseguenza della direttiva sarà una svalutazione di tutti gli immobili con una classe energetica non efficiente. Il mercato sta già premiando con prezzi più alti gli immobili energeticamente efficienti, e ci si può aspettare un divario di prezzo sempre maggiore nei prossimi anni.
Come dichiarato da Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia: «Se fosse passata la versione originaria sarebbe stato un disastro per il patrimonio italiano»
Basti pensare che nel 2022 in Italia solo il 7,5% degli immobili rientrava nella classe A. Carlo Giordano, componente del board di Immobiliare.it ha affermato che oltre il 61% del patrimonio immobiliare italiano è considerato inadeguato a livello di efficienza energetica.
Aumento dei tassi di interesse sui mutui
Il calo delle compravendita è segnato dall’aumento dei prezzi nelle grandi città italiane e dal recente aumento dei tassi d’interesse, coniugato alla stagnazione economica. Questa situazione potrebbe anche spaventare gli investitori, orientando il mercato verso tipologie di investimento con maggior rendimento e meno rischi.
Su questo punto si è espresso anche Mario Breglia, presidente del centro studi Scenari Immobiliari “Non c’è convenienza a comprare per affittare, tranne nelle zone turistiche”.
Il costo del denaro è ormai alle stelle, basti pensare che secondo uno studio di Facile.it è stato rilevata una crescita del 66% su una rata del mutuo a tasso variabile rispetto all’inizio del 2022.
Se da un lato c’è incertezza sull’acquisto della casa, dall’altro vendere casa oggi comporta dei prezzi vantaggiosi, specialmente nei centri urbani densamente popolati.
Come dichiarato dal CEO di Dove.it Paolo Facchetti, vendere casa adesso è molto vantaggioso, specialmente per immobili con media o bassa efficienza energetica. In questo caso è importante vendere prima che venga approvata la direttiva “Case Green” con conseguente calo dei prezzi degli immobili meno efficienti.