Negli ultimi mesi Prato ha compiuto un passo importante verso il futuro: il nuovo Piano Strutturale, frutto di un progetto urbanistico integrato e innovativo, ha ricevuto il Premio Urbanistica 2025. Questo riconoscimento non riguarda solo la bellezza di una proposta: significa un reale impegno dell’amministrazione verso rigenerazione, sostenibilità, qualità urbana e valorizzazione delle aree dismesse.
Per chi possiede un immobile in città, è un segnale chiaro: il contesto in cui si vive (e in cui si potrebbe vendere) migliorando concretamente, con potenziale rialzo di valore.
Cosa cambia davvero: rigenerazione, sostenibilità e nuovi quartieri
Il Piano Strutturale del Comune di Prato prevede una visione complessiva della città: niente consumo aggiuntivo di suolo agricolo, ma valorizzazione del tessuto urbano esistente con rigenerazione, densificazione sostenibile e creazione di nuovi standard urbanistici. L’idea è trasformare ex aree produttive e dismesse in eco-quartieri, combinando verde urbano, servizi di prossimità e infrastrutture moderne.
Questo approccio, premiato a livello nazionale, rende Prato una città che guarda avanti: più vivibile, più verde, più attrattiva.
Il recupero del “passato industriale”: nuovo valore per immobili e aree “dismesse”
Uno degli snodi centrali del piano è il recupero di aree industriali dismesse come il Macrolotto Zero: l’intento è trasformare ex quartieri produttivi in spazi urbani riqualificati, con edifici riadattati, spazi pubblici, infrastrutture rinnovate.
Per proprietari che detengono immobili in queste zone si apre una concreta opportunità: presentare la vendita come “investimento in città che cambia”, potenzialmente molto appetibile per chi cerca immobili da riqualificare o convertire in residenziale.
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Sostenibilità, qualità urbana e futuro della città
Il Piano Strutturale non è solo «cemento + quartieri nuovi»: punta su ecologia, aree verdi, mobilità sostenibile, inclusione sociale e qualità degli spazi urbani.
Prato entra nel programma europeo 100 Climate Neutral Cities, con l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2030: una scelta che rende la città più moderna e attenta all’ambiente, fattore sempre più rilevante per acquirenti anche extra-locali.