Il vantaggio di comprare una casa all’asta è la possibilità di risparmiare sulle spese d’acquisto da sostenere rispetto alla compravendita immobiliare comune.
I costi da sostenere non si limitano al prezzo di aggiudicazione dell’immobile, ma vi sono diverse spese come il pagamento delle attività svolte dal delegato alla vendita che gestisce tutte le fasi dell’esecuzione immobiliare e le imposte.
Vediamo insieme quali sono i principali costi da sostenere per comprare una casa all’asta.
I costi di trasferimento e la determinazione del compenso
Nel decreto del 15 ottobre 2015 n.227 viene specificato che il compenso del professionista delegato per le aste giudiziarie è determinato in base al prezzo di aggiudicazione o al valore di assegnazione.
Quando il prezzo di aggiudicazione è inferiore a 100.000 euro spetta un compenso di 1.000 euro per tutte le attività svolte, come il conferimento dell’incarico e la redazione dell’avviso di vendita. Sono incluse all’interno tutte quelle attività come la fase di trasferimento della proprietà e la distribuzione della somma ricavata. A questo prezzo è necessario aggiungere un importo del 10% a titolo di rimborso per le spese sostenute dal delegato alla vendita. L’importo sarà suddiviso a metà tra l'assegnatario e il creditore per un totale di 550€ a testa.
Quando il prezzo di aggiudicazione è maggiore di 100.000 euro, ma inferiore a 500.000 euro, spetta al delegato alla vendita un compenso di 1.500 euro per tutte le attività già citate. All’importo di 1.500 euro sarà necessario aggiungere un 10% per un totale di 1.650 euro da dividere equamente tra il creditore e l’assegnatario (825 euro).
Per un prezzo di aggiudicazione superiore a 500.000 euro spetta un compenso di 2.000 euro al delegato alla vendita. Come accennato in precedenza per questo importo sarà necessario aggiungere un 10% per un totale di 2.200 euro e l’assegnatario dovrà corrispondere una somma di 1.100 euro.
In base alla complessità delle attività, il giudice può decidere di aumentare o diminuire l’ammontare del compenso per un importo non superiore del 60% alle somme definite in precedenza.
I costi da sostenere all'interno sono differenti e per comprendere quali siano quelli da sostenere effettivamente è consigliabile affidarsi ad un professionista che fornisca una consulenza aste immobiliari.
Le imposte da sostenere
Le imposte principali da versare sono le seguenti:
- imposta di registro;
- imposta catastale;
- imposta ipotecaria;
- imposta sul valore aggiunto.
Nel caso che il bene messo all’asta fosse di un privato, le imposte catastali e ipotecarie sono pari a 50 euro che sia prima o seconda casa. L’imposta di registro per prima casa è pari al 2% del valore catastale, mentre per la seconda casa è pari al 9% del valore catastale.
Nel caso che il fallimento sia stato di un costruttore sarà necessario versare 200 euro per l’imposta di registro, per quella catastale e quella ipotecaria a prescindere dal fatto che sia una prima o una seconda casa.
Sempre legato ad una casa appartenente ad un costruttore sarà necessario sostenere l’IVA che sarà del 4% per la prima casa, mentre per la seconda casa del 10% (salvo che non sia un immobile di lusso e in quel caso l’imposta sarà del 22%).
Le spese ulteriori
Sono presenti inoltre altri costi da sostenere per completare il trasferimento della proprietà.
Alcuni di questi costi sono:
- l'attestato di prestazione energetica per un importo di circa 200 euro;
- le spese condominiali nel caso che non siano state sostenute dal precedente proprietario e che per legge sono a carico dell’acquirente dell’abitazione;
- il bollo virtuale di 16€;
- la registrazione dell'atto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari;
- le spese per la cancellazione delle trascrizioni delle iscrizioni sull’immobile;
- le spese notarili per l’erogazione dell’eventuale mutuo.