Variazione catastale: costo, tempi e obbligatorietà della pratica

Aggiornata il 19/01/2024da Redazione

Un proprietario di una casa può decidere di compiere dei lavori di ristrutturazione su un immobile. Durante questi lavori può incorrere nella variazione catastale ed è obbligatorio perciò aggiornare la planimetria catastale.

Vediamo insieme come si effettua la variazione catastale.

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Che cos’è la variazione catastale

La variazione catastale è una richiesta di modifica che viene fatta da parte di un proprietario di casa verso il Catasto. La pratica richiedere la variazione dello stato di un immobile.

Queste modifiche possono essere di vario tipo, come:

  • variazione toponomastica catastale: questa variazione riguarda i cambianti nei nomi delle strade e delle località. ed è spesso richiesta per adeguare gli indirizzi in base agli sviluppi urbani;
  • variazione catastale tardiva: quando le modifiche a un immobile non vengono dichiarate entro il termine stabilito dalla legge;
  • variazione dati catastali: qualsiasi cambiamento nei dati catastali dell’immobile, come la superficie, la categoria catastale o la destinazione d’uso, richiede una variazione;

I documenti oggetto della variazione catastale sono:

  • la visura catastale che è il documento contenente i dati identificativi e reddituali dell’immobile, i dati degli intestatari dell’immobile, i dati grafici dei terreni e delle unità immobiliari, la rendita catastale e la destinazione d’uso dell’immobile;
  • la planimetria catastale che è una rappresentazione tecnica dell’immobile in scala 1:200 da cui è possibile recuperare la destinazione dei locali interni, i dati metrici e la relativa suddivisione.
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Quando è obbligatoria la variazione catastale

La variazione catastale è obbligatoria quando si compiono delle modifiche all’immobile e di conseguenza avviene una variazione della rendita catastale.

Le variazioni sono obbligatorie nei seguenti casi:

  • modifica della distribuzione degli spazi interni dell’unità immobiliare in seguito ad esempio allo spostamento di tramezzi e in questo caso vi è l’obbligo dell’aggiornamento catastale per lavori interni;
  • frazionamento o fusioni di unità immobiliari;
  • cambio della destinazione d’uso come ad esempio nel caso di trasformazione di un immobile in ufficio;
  • creazione di nuove superfici come vani o soppalchi;
  • ampliamento dei volumi come sopraelevazioni o trasformazione in balconi;
  • variazione dei dati anagrafici, come ad esempio indirizzo, nome e cognome del proprietario.

Variazione catastale quando non è obbligatoria

Nel caso in cui si realizzino dei lavori sull’immobile e questi non comportino una variazione della rendita catastale, il proprietario di casa non deve presentare domanda al Catasto.

Se si decide di vendere casa e non si apportano modifiche catastali significative, sarà sufficiente allegare al rogito notarile, un’attestazione di conformità dell’immobile.

Come si fa la variazione catastale?

Per realizzare una variazione catastale è necessario richiedere il supporto di un professionista abilitato come architetto o geometra.

In alcuni casi è possibile che il proprietario dell’abitazione possa richiedere l’aggiornamento perché la modifica è molto semplice e non richiede l’intervento di un esperto.

Per richiedere la variazione sarà necessario presentare la richiesta di modifica presso gli uffici del catasto o tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.

La variazione potrà essere richiesta entro massimo 30 giorni dalla conclusione dei lavori dell’abitazione. La procedura informatica con cui si presenta la domanda è la DOCFA.

Una volta che la procedura sia stata completata, l’ufficio fornisce la nuova planimetria dell’immobile entro un periodo di 7 giorni.

Il costo della variazione catastale

Il costo medio per una variazione è di circa 50 euro e a questo sarà necessario aggiungere il compenso del tecnico abilitato.

Il compenso del tecnico può costare diverse centinaia di euro.

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Sanzioni per ritardi

Se non vengono rispettati i tempi previsti per la presentazione della variazione catastale, si va incontro a sanzioni.

La sanzione va da un minimo di 1.032,00 € ad un massimo di 8.264,00 € (art. 2, c. 12 del dlgs n. 23/2011). La sanzione è quantificata con riguardo alla gravità della violazione, con particolare riferimento al tempo trascorso dalla data della violazione a quella dell’adempimento pur tardivo ed alla rendita catastale dell’immobile dichiarato, nonché alla presenza di casi di recidiva (art. 7 del dlgs 472/1997).

La sanzionabilità scatta dopo 30 giorni dalla data di ultimazione dei lavori.

Chi fa le variazioni catastali

Le variazioni catastali vengono effettuate generalmente da un tecnico abilitato, come un geometra, un architetto o un ingegnere. Questi professionisti sono qualificati per preparare e presentare la documentazione necessaria, come la dichiarazione DOCFA, all'Agenzia delle Entrate per registrare le modifiche effettuate su una proprietà, quali ristrutturazioni, ampliamenti, divisioni o accorpamenti di unità immobiliari.

Cosa comporta la variazione della rendita catastale?

La variazione della rendita catastale comporta un aggiornamento del valore attribuito all'immobile ai fini fiscali. Questo può influenzare diversi aspetti, tra cui:

  • Imposte Locali: Un cambiamento nella rendita catastale può incidere sull'ammontare dell'IMU (Imposta Municipale Unica) e della TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili) dovuti.
  • Imposte sulla Vendita e Successioni: Il valore catastale influisce sul calcolo delle imposte in caso di vendita o eredità dell'immobile.
  • Valutazione dell'Immobile: Una rendita catastale più alta può riflettere un maggior valore dell'immobile sul mercato.

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