Fra i settori maggiormente influenzati dall’attuale situazione di emergenza che sta vivendo l’Italia a causa dell’epidemia di coronavirus, rientra certamente quello immobiliare. Le giuste restrizioni per proteggere la salute dei cittadini, infatti, hanno come effetto il freno a tutte le attività del settore: niente più visite agli immobili, niente prenotazioni per locazioni brevi per l’estate, canoni d’affitto dei negozi sospesi.
Si tratta quindi di un momento impegnativo per l’immobiliare, ma quali potrebbero essere gli sviluppi nei prossimi mesi, quando, segnati dalle conseguenze delle circostanze attuali, lentamente si tornerà alla normalità?
Non una crisi, ma uno stop per ripartire più forti
Il settore immobiliare è stato caratterizzato, negli anni, da numerose crisi e da altrettante riprese, sempre accompagnate da cambiamenti importanti per ripartire al meglio. Quella attuale, però, non si configura ancora come una vera e propria crisi, ma, più che altro, come una “pausa temporanea”, in cui riflettere per organizzare la ripresa.
Si registrano, infatti, già i primi fermenti che possono preannunciare un nuovo cambiamento del settore, per adattarsi al meglio alle nuove domande ed esigenze di miglioramento e di diversificazione dell’offerta emerse in questa fase: lo smartworking, con la necessità di trovare gli spazi anche negli immobili residenziali per lavorare rimanendo a casa, la sanità, la logistica, la grande distribuzione.
Come reagisce il settore residenziale?
Anche il settore residenziale sarà inevitabilmente influenzato da questo periodo. Passando così tanto tempo forzatamente nella propria casa, si è infatti avuto tutto il tempo per vederne i limiti, pensando che magari proprio questo potrebbe essere il momento giusto per ristrutturare casa e renderla più moderna e vivibile o anche per scegliere un’abitazione più grande, più nuova, con quel terrazzo che si è sempre desiderato.
Anche l’edilizia dovrà adattarsi a queste nuove esigenze, rispondendo con immobili adatti ai tempi, che riescano a intercettare questi bisogni, crescendo grazie all’esperienza che queste settimane ci hanno fornito. Allo stesso modo, anche il settore dei servizi immobiliari sarà chiamato a crescere e rinnovarsi, per offrire una sempre maggiore qualità, con un approccio sostenibile e tecnologico, per aiutare chi, nella nuova fase che si aprirà, vorrà abbracciare il cambiamento.
È probabile che il mercato soffrirà, quindi, ma se si utilizzerà questo momento di pausa per riflettere e ripartire con più slancio, è possibile che il settore immobiliare possa giovarne, rinascendo più forte di prima.