Dopo il lockdown, la voglia degli italiani di comprare casa è tornata a crescere, giustificata dal fatto che molti hanno il desiderio di migliorare la propria qualità abitativa in seguito a un periodo prolungato trascorso fra le mura domestiche, che ha mostrato limiti e difetti di molti immobili.
A sostenere il desiderio di chi vuole acquistare una delle molte case in vendita nel nostro paese sono i tassi di interessi sui mutui, mai così favorevoli e da importi medi erogati sempre più elevati. Le richieste di mutui nel terzo trimestre 2020 sono cresciute e, per ora, questo trend non sembra accennare a fermarsi.
Le richieste di mutuo nel 2020
Secondo quanto rilevato dagli esperti del settore, in agosto le richieste di mutuo per l’acquisto di una casa hanno rappresentato il 44,8% del totale delle richieste.
Il trend delle domande di finanziamento tra gennaio e agosto ha avuto un andamento simile a quanto è accaduto durante il 2019 (rispettivamente al 40,3% e al 41,7%), ma questo confronto acquisisce una connotazione positiva se si considera che buona parte delle attività di compravendita è stata inevitabilmente bloccata durante i mesi del lockdown.
Aumentano gli importi
A dare un’ulteriore prova della voglia degli italiani di comprare casa è il fatto che, in primo luogo, c’è stato un aumento delle nuove erogazioni, cresciute del 39%. Oltre a questo importante elemento, è da segnalare un’elevata percentuale di mutuatari che ricorrono a una surroga (46,7% del totale, mentre nei tre mesi precedenti era del 50,5%) e di coloro che richiedono un finanziamento per l’acquisto di una seconda casa, aumentati del 6,1% nel terzo trimestre.
Per tutte queste tipologie di finanziamento, si registra inoltre un sensibile aumento della cifra richiesta.
Tasso fisso preferito
La maggior parte delle domande di mutuo del terzo trimestre hanno visto la preferenza per il tasso fisso, ma è da segnalare che la differenza tra tasso fisso e tasso indicizzato si è quanto mai ridotta in questo periodo.
In media, i tassi fissi applicati su mutui a 20 e a 30 anni sono saliti leggermente ad agosto (dallo 0,80% allo 0,90%). Allo stesso modo è cresciuto anche il relativo saggio variabile, allo 0,77% dallo 0,72%. Si tratta di microaggiustamenti fisiologici da un mese all’altro, che non cambiano il favorevole assetto del mercato, con il tasso fisso che su base annuale staziona attorno ai minimi storici (0,89% contro l’1,53% di media registrato nello scorso anno), così come quello variabile (allo 0,78% contro lo 0,86%).