Maggiorazione Tasi 2020: tutte le novità del Decreto Agosto

Pubblicata il 18/08/2020da Redazione

Nonostante l’imposta sui servizi indivisibili sia stata abolita, con il recente accorpamento della Tasi e dell’Imu in un’unica tassa, la cosiddetta Super Imu 2020, non è stata cancellata la maggiorazione Tasi, confermata nella versione già precedentemente in vigore.

Questa sarà infatti applicata anche quest’anno a tutti quegli immobili che, fino al 2019, erano già assoggettati a questa imposizione. Vediamo quindi come si configurerà questa imposta e se sono state previste delle novità con i recenti decreti emanati dal Governo in seguito all’emergenza coronavirus, che hanno portato a rivedere molte delle imposte previste dal nostro ordinamento, in modo da venire incontro alle necessità dei cittadini in un periodo così difficile per l’economia italiana.

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Chi pagherà la maggiorazione Tasi?

Come specificato in una nota, la maggiorazione della Tasi sarà applicata “alle aree edificabili, ai fabbricati a uso produttivo, alle abitazioni principali di lusso non esenti dall’imposta ex lege, ai beni merci delle imprese edilizie”.

Secondo questa formulazione, quindi, è stata prevista una modifica normativa, richiesta in primo luogo dall’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), la cui proposta è stata accolta e tramutata in legge nel recente decreto agosto promosso dal Governo per aiutare famiglie e imprese in seguito all’epidemia di coronavirus che ha colpito il nostro paese.

I cambiamenti, che vedono quindi un aggiornamento rispetto a quanto previsto dall’articolo 1, comma 755 della legge di Bilancio del 2020, hanno portato a una nuova formulazione della legge, riproponendo la sua vecchia versione, in base alla quale sono assoggettate all’imposizione altre categorie di immobili, che con la norma più recente risultavano escluse.

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Come funzionerà in concreto?

L’Anci ha sottolineato che questa novità nella formulazione della norma ha come obiettivo quello di ripristinare le stesse condizioni previste per le imposte sulla proprietà degli immobili, al fine di garantire l’invarianza del gettito fiscale che si ricava con le nuove modalità.

La maggiorazione della Tasi 2020 sarà quindi applicata dalle amministrazioni comunali, che potranno confermare per l’anno in corso la maggiorazione per tutti gli stessi immobili ai quali era stata applicata anche negli anni precedenti, con un’aliquota massima dello 0,8% (nella stessa misura che era stata deliberata per l’anno 2015 e confermata fino al 2019).

Per gli anni successivi (a partire, quindi, dal 2021), i comuni potranno scegliere eventualmente solo di ridurre la maggiorazione, non essendo più richiesta la conferma. Al contrario, è categoricamente esclusa la possibilità di fare variazioni in aumento.

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