Alla morte di un proprio parente, vengono sollevate delle questioni giuridiche legate al patrimonio del defunto. Una delle più importanti questioni è l’accettazione dell’eredità. L’accettazione comporta il subentro da parte degli eredi nella situazione patrimoniale e finanziaria del proprio parente. Il proprio parente può aver contratto dei debiti in vita e al momento della morte non averli saldati.
Vediamo insieme cos’è l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario e come si può fare.
Accettazione dell’eredità
Quando viene aperta la successione ereditaria, l’erede o gli eredi devono decidere se accettare l’eredità o meno. L’accettazione può avvenire entro dieci anni e quando viene effettuata non è revocabile.
Le modalità con cui avviene l’accettazione sono:
- atto formale;
- atti concludenti che presuppongono il fatto di essere proprietari come nel caso di vendita di un immobile ereditato;
- con beneficio d’inventario.
Il beneficio d’inventario
Con questa forma d’accettazione, l’erede mantiene distinti il suo patrimonio da quello del parente defunto. Qual è il motivo di tenere distinti i due patrimoni? Al momento della morte la persona defunta può non aver saldato i propri debiti. Se l’erede (de cuius) non accettasse con beneficio d’inventario, i creditori potrebbero rivalersi sul suo patrimonio.
Il testatore, all'interno del testamento, non ha il potere di obbligare gli eredi a saldare i suoi debiti e la procedura di inventario è valida in ogni situazione.
Effetti dell’accettazione con beneficio d’inventario
Una volta che l’eredità sia stata accettata, l’erede subentra nella situazione patrimoniale e finanziaria della persona defunta. I creditori possono rivalersi solo sull’eredità e non sul patrimonio appartenente al solo erede.
La limitazione di responsabilità dell’erede può essere fatta valere sia verso i creditori che verso l’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia non potrà esigere il pagamento dell’imposta di successione nel caso non vi siano beni trasferibili agli eredi.
A seguito della dichiarazione di accettazione, si procede all’iscrizione nel registro delle successioni e dei registri immobiliari.
L’inventario
L’inventario può essere realizzato dal notaio o dal cancelliere del tribunale. Per questa operazione viene presentata un’istanza al tribunale dove è necessario includere il certificato di morte, i certificati che attestino la legittimità degli eredi e una copia del testamento.
Al fine di realizzare l’inventario, è possibile far intervenire uno stimatore che si occupi di stabilire l’effettivo valore dei beni ereditati. Lo stimatore si occuperà di descrivere tutti i beni con foto e caratteristiche e con beni dal valore economico nullo si limiterà ad una descrizione sommaria.
Nel caso in cui l’erede, chiamato all’eredità, non dichiari un bene presente nell’eredità, perderà il beneficio d’inventario e risponderà con tutto il proprio patrimonio.
I termini per accettare l’eredità
I termini per accettare l’eredità variano in base al fatto che si possieda il bene o meno.
Nel caso in cui l’erede sia in possesso dei beni ereditari, avrà l’obbligo di realizzare l’inventario entro tre giorni dal momento dell’apertura della dichiarazione di successione; nel caso in cui abbia iniziato il tribunale può concedergli tre mesi per completarlo.
Se l’erede non riesce a completare la redazione dell’inventario dei beni, sarà considerato un erede puro e semplice.
Nel caso in cui l’erede non sia in possesso dei beni avrà fino a dieci anni dal momento dell’apertura della successione. Dall’atto di accettazione, bisogna compiere l’inventario entro tre mesi e nel caso di mancanza sarà considerato un erede semplice.
Dal momento dell'inventario l’erede ha un termine di quaranta giorni per confermare se accetta l’eredità o la rifiuta.
Il pagamento dei debiti
Una volta accettata l’eredità con beneficio d’inventario, l’erede potrà pagare i debitori con la parte di patrimonio proveniente dal testatore. Per i beni oggetto dell’eredità verrà fatta una liquidazione e si procederà a saldare i relativi debiti. Un altro modo importante per procedere con la liquidazione è nominare un curatore che gestisca le liquidazioni dei creditori. Con questa opzione l’erede si libera del compito di dover gestire i beni ereditati.
Un altro tipo di procedura è la liquidazione concorsuale dell’eredità che tramite un notaio e un avvocato inviterà i creditori a fornire le richieste di saldo dei loro crediti con un termine superiore a 30 giorni. La procedura è obbligatoria quando i creditori effettuano un’opposizione agli eredi sulla gestione del patrimonio.