Imposta di registro contratto di locazione: chi la paga?

Aggiornata il 08/02/2024da Redazione

La registrazione di un contratto di locazione prevede il pagamento di un tributo. L'imposta di registro è la tassa che è necessaria pagare per registrare un contratto presso l’Agenzia delle Entrate.

L’imposta di registro per i fabbricati ad uso abitativo è pari al 2% del canone annuo, con una spesa minima di 67€. A questo si aggiunge l’imposta di bollo, il cui valore minimo è di 32€, e viene calcolato sul numero di pagine e di copie del contratto di locazione.

Vediamo chi deve sostenere il costo per il pagamento dell’imposta.

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Che cos'è l'imposta di registro per contratto di locazione?

Come accennato in precedenza il contratto di locazione, se debitamente registrato, prevede il sostenimento di una tassa di registrazione dell’affitto. L’imposta di registro è necessaria per fornire un’entrata fiscale allo Stato e remunerarlo per il servizio che offre ai privati di conservazione degli atti.

L’imposta di registro per la locazione deve essere sostenuta per contratti verbali di affitto di beni immobili esistenti. Le operazioni incluse sono le cessioni, le risoluzioni e le proroghe al contratto.

La mancata registrazione del contratto per evitare di versare le dovute imposte porterà il proprietario ad incorrere a delle sanzioni di natura economica, oltre alla minor tutela legale in caso di inquilino moroso.

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Chi deve pagare l'imposta di registro affitto?

Per un contratto di affitto non autenticato la registrazione spetta al proprietario dell’abitazione che deve farlo entro 30 giorni dal momento della stipula del contratto.

Nei 60 giorni successivi deve comunicare al conduttore di aver fatto la registrazione e anche all’amministratore di condominio. Nel caso in cui non sia fornita comunicazione, il contratto di locazione dell’affitto sarà considerato nullo.

Il locatore e il locatario sono responsabili in solido per il pagamento dell’imposta e l’Agenzia delle Entrate può rivalersi su entrambi se non viene effettuato il versamento.

Termini dell’imposta di registro: entro quando si paga e quanto

Le sanzioni previste in caso di mancato pagamento o tardivo per l’imposta di registro per l’affitto sono:

  • dal 120% al 240% dell’imposta da sostenere in caso di mancato pagamento;
  • se il ritardo non è superiore ai 30 giorni dal 60% al 120% dell'imposta.

Il ravvedimento per tardivo versamento è lo strumento necessario a consentire una riduzione della sanzione per il mancato pagamento nel caso si versi l'imposta entro un anno.

L’imposta di registro non è sempre fissa per tutte le tipologie di immobili. Per i fabbricati ad uso abitativo l’imposta di registro è pari al 2% del canone annuale di affitto.

Per i contratti a canone concordato l’imposta sarà sempre al 2%, ma il calcolo sarà fatto sul 70% dell’importo del canone annuo. La locazione degli immobili ad uso abitativo per le categorie catastali rimanenti è sempre pari al 2%.

Per gli immobili strumentali il proprietario dell’abitazione sarà un soggetto passivo iva e l’imposta di registro sarà pari all’1%. Le categorie catastali che appartengono agli immobili strumentali sono:

  • A/10 uffici e studi;
  • C/1 negozi e botteghe;
  • B/8 magazzini sotterranei per depositi e derrate.

Per i fondi rustici l’imposta di registro è pari allo 0,50% del canone di locazione annuo.

L’ultima casistica riguarda i contratti di locazione pluriennali. L’imposta di registro sarà sempre pari al 2% del canone annuo e sarà da versare entro 30 giorni prima della scadenza annuale. È possibile per i proprietari di un’abitazione effettuare il pagamento in un’unica soluzione per tutte le annualità successive e lo sconto sarà pari alla metà del tasso di interesse legale (0,50%) moltiplicato per il numero delle annualità.

Nel caso di cessioni, risoluzioni o proroga di locazioni l’imposta di registro fissa sarà pari a 67 euro. Sarà necessario versare l’imposta entro 30 giorni dalla stipula del contratto ed entro 20 giorni andrà presentato il pagamento all’ufficio territoriale.

Le ulteriori spese di registrazione dell’affitto prevedono il pagamento dell’imposta di bollo che è pari a 16 euro ogni 4 facciate o comunque ogni 100 righe.

Imposta di registro sui contratti di locazione: come incide la tipologia contrattuale

L'imposta di registro per i contratti di locazione varia significativamente a seconda del tipo di contratto stipulato. Questo elemento è cruciale per determinare l'ammontare del contributo fiscale dovuto.

  • Contratti a Canone Concordato: per questi contratti, si beneficia di una riduzione del 30% sull'imposta di registro, alleggerendo così il carico fiscale per la locazione abitativa.

  • Locazione Commerciale: l'imposta di registro per i contratti commerciali è inferiore rispetto ad altri tipi di fabbricati, dato che questi immobili sono considerati strumentali per natura e destinati esclusivamente all'uso aziendale o attività commerciali.

  • Cedolare Secca: questo regime fiscale prevede una completa esenzione dall'imposta di registro, offrendo un vantaggio significativo sia per locatori che per locatari.

La scelta della tipologia contrattuale e del regime fiscale, come la cedolare secca, influisce dunque direttamente sull'obbligo tributario, consentendo in certi casi notevoli risparmi sulla registrazione del contratto di locazione.

Codice tributo e modalità di versamento

I codici tributo per realizzare il pagamento vanno dal 1500 al 1510. Il 1500 e il 1501 riguardano l’imposta per la prima registrazione e le annualità successive. Dal 1502 al 1504 sono le imposte per cessioni, risoluzioni o proroghe. Dal 1507 al 1510 sono le sanzioni e gli interessi da ravvedimento per tardiva prima registrazione o tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi.
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