Tasse vendita casa: tutto quello che c’è da sapere

Aggiornata il 13/07/2021da Redazione

Quando si decide di procedere con la vendita di un immobile è possibile che in alcuni casi vi siano delle tasse a carico del venditore dell’immobile e dell’acquirente.

Non in tutte le situazioni sarà necessario dover versare le imposte. Le imposte si dividono in dirette che dipendono direttamente dal tempo intercorso tra l’acquisto e la vendita dell’immobile stesso; mentre quelle indirette dipendono invece dal fatto che l’unità immobiliare sia una prima o una seconda casa.

Vediamo insieme quali sono le situazioni in cui è necessario sostenere delle imposte.

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Le tasse da pagare per chi vende casa

Le imposte per chi vende casa devono essere sostenute nel momento in cui la plusvalenza sia generata e che quindi l’immobile sia stato rivenduto entro i cinque anni successivi all’acquisto dell'abitazione.

Nel caso in cui il contribuente abbia fruito di agevolazioni sull’acquisto della prima casa e rivenduto l’immobile entro i 5 anni, lo Stato richiederà il rimborso delle agevolazioni di cui il contribuente ha usufruito più un 30% di sanzione e relativi interessi di mora. L’unico modo per non perdere l’agevolazione è quello di giustificare la vendita mostrando di aver riacquistato un’abitazione entro un anno dalla vendita.

La tassazione sulla plusvalenza di un immobile può avvenire quando:

  • l’immobile sia venduto entro i cinque dal momento dell’acquisto;
  • il proprietario ne sia entrato in possesso, ma non tramite dichiarazione di successione;
  • l’unità immobiliare non sia stata configurata come residenza principale del proprietario durante il tempo tra l’acquisto e la vendita dell’abitazione.
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Esenzione dalla tassazione per chi vende casa

Gli immobili per i quali non si applicano le imposte possono appartenere ad una delle seguenti categorie:
  • immobili venduti dopo 5 anni dal momento dell’acquisto;
  • immobili ottenuti tramite una successione ereditaria;
  • abitazioni ricevute in donazione con un tempo trascorso di 5 anni dal momento dell’acquisto;
  • le abitazioni che sono state adibite ad abitazione principale dal proprietario per oltre la metà del tempo dal momento dell’acquisto.

Le tipologie di tassazioni per chi vende casa

Come per la prima casa, la seconda casa è soggetta al limite dei 5 anni. Nel caso in cui si proceda con la vendita dell’immobile dopo 5 anni non sarà necessario pagare alcuna imposta.

Nel caso in cui invece si proceda con la vendita entro 5 anni, si possono presentare due soluzioni.

La prima è la tassazione ordinaria che fa confluire la plusvalenza sotto la voce “redditi diversi” all’interno della dichiarazione dei redditi ed è soggetta agli scaglioni IRPEF delle persone fisiche.

La seconda forma è la tassazione separata. La tassazione separata prevede un’imposta sostitutiva del 26% e in diversi casi risulta più conveniente della tassazione ordinaria. Il contribuente dovrà richiedere espressamente al notaio di usare la tassazione separata e si occuperà lui stesso di versare l’imposta all’Agenzia delle Entrate.

Oltre ai costi da sostenere per la vendita di una casa, è consigliato tutelarsi durante il processo di compravendita. Durante la vendita della casa si possono presentare delle casistiche che possono impedire la vendita di un immobile (come una difformità catastale o la mancanza di documenti). Dove.it, come agenzia immobiliare online, si occupa di seguire il venditore in ogni aspetto dalla valutazione fino al rogito realizzando la vendita della tua casa al miglior prezzo e a zero commissioni.

Le spese notarili per chi compra casa

In base all’articolo 1475 del Codice Civile i costi del notaio per la vendita della casa e relative spese accessorie sono a carico dell’acquirente.

Nel contratto di vendita è possibile però stabilire, tramite deroga scritta, di suddividere a metà le spese con il venditore o affidarne la totalità a quest’ultimo.

Quanto costa quindi vendere casa? Le principali spese notarili da sostenere sono:

  • l’imposta ipotecaria da 50€;
  • l’imposta catastale da 50€;
  • l’imposta sul valore aggiunto che varia dal 4% sulla prima casa per arrivare al 22% su quella di lusso;
  • l’imposta di registro pari al 9% del valore catastale.

Le tasse sulla vendita di una casa ereditata

Un immobile può essere ereditato, ma è necessario tenere in conto alcuni aspetti. Per procedere con la vendita di un immobile è necessario corrispondere una cifra calcolata tramite la dichiarazione di successione. La presentazione della dichiarazione dovrà essere fatta entro un anno dalla morte.

Vendere una casa ereditata prima dei 5 anni non prevede una tassazione sulla plusvalenza perché escluso dall’art.67 del Tuir.

Le aliquote sulla successione possono variare tra il 4% e l’8% in base al grado di parentela.

Le imposte da sostenere sono:

  • un’imposta catastale dell’1% sul valore catastale;
  • un’imposta ipotecaria pari al 2% del valore catastale.
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