Vendita di un immobile con parti comuni: quali regole seguire
Quando si vende un immobile situato in un condominio, è fondamentale assicurarsi che tutte le parti comuni siano conformi alla normativa urbanistica ed edilizia vigente. Non è sufficiente che l'appartamento sia in regola: anche le aree condivise come tetto, facciata, vano scale, cortile e locali tecnici devono rispettare le autorizzazioni e i progetti approvati.
In fase di diligenza documentale, acquirente e venditore (spesso tramite notaio o agenzia) dovrebbero controllare:
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eventuali abusi o modifiche non autorizzate nelle parti comuni;
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la presenza di delibere condominiali su lavori già eseguiti o in programma;
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l’esistenza di sanatorie richieste o ottenute.
Difformità nelle parti comuni del condominio: cosa sapere prima di vendere
Definizione di parti comuni
Le parti comuni del condominio sono tutte quelle aree dell’edificio che, secondo l’art. 1117 del Codice Civile, sono destinate all’uso comune dei condomini. Tra queste:
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il suolo su cui sorge l’edificio;
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le fondamenta, muri maestri, tetti e lastrici solari;
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scale, androni, portoni, corridoi, cortili;
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impianti idrici, elettrici, fognari e di riscaldamento centralizzato.
Anche locali come il portierato, i vani ascensori o i garage collettivi possono rientrare in questa categoria.
Quali sono le principali difformità che possono presentarsi?
Le difformità delle parti comuni più frequenti in ambito condominiale includono:
- Chiusura abusiva di balconi comuni o terrazze;
- Realizzazione di tettoie o verande non autorizzate;
- Occupazione esclusiva di spazi comuni (es. cortile, androne);
- Accessi modificati o eliminati arbitrariamente;
- Installazione non autorizzata di impianti privati in aree comuni (es. condizionatori o parabole).
Ogni intervento su parti comuni deve essere approvato dall’assemblea condominiale con le maggioranze previste dalla legge e, se necessario, corredato da autorizzazione edilizia comunale.
Il venditore è responsabile dei vizi delle parti condominiali?
- l’acquirente era consapevole delle irregolarità;
- le difformità sono state chiaramente dichiarate nel contratto di vendita.
Quale diritto vige sulle parti comuni?
Le parti comuni sono di proprietà indivisa tra tutti i condomini, salvo diversa indicazione nel regolamento condominiale o negli atti di acquisto. Ogni condomino ha il diritto di:
- utilizzare le parti comuni secondo la loro destinazione;
- partecipare alle spese di manutenzione;
- opporsi ad abusi da parte di altri condomini.
Ogni intervento o modifica su tali parti richiede il rispetto delle regole condominiali e, in molti casi, il permesso dell’assemblea.
Soluzioni alternative
- Sanatoria edilizia: regolarizzazione presso il Comune, se possibile.
- Accordo tra le parti: il venditore può ridurre il prezzo o assumersi l’onere della regolarizzazione.
- Fideiussione o garanzia post-vendita: per tutelare l’acquirente in caso di scoperta successiva.
- Risoluzione anticipata delle difformità da parte dell’amministratore o del condominio (se condominio senza amministratore), se si tratta di problematiche comuni.