Costi della vendita di un immobile: cosa c'è da sapere

Aggiornata il 03/02/2022da Redazione

Quando si decide di vendere un immobile, una parte importante del processo riguarda il confronto con la burocrazia e non sempre tutti gli adempimenti necessari a portare a termine la vendita di un immobile sono privi di costi.

Il venditore, infatti, potrebbe andare incontro a diversi tipi di spese, obbligatorie o accessorie, ed essere a conoscenza di quali potrebbero essere è fondamentale per affrontare questo passaggio in modo consapevole e informato, così da non avere brutte sorprese e potersi organizzare al meglio anche da questo punto di vista.

In questa breve guida, noi di Dove.it vogliamo quindi aiutarvi a capire quali potrebbero essere le spese a cui potreste andare incontro nel processo di vendita del vostro immobile. Qui di seguito, troverete riportate le eventuali fonti di uscite economiche a cui dovreste prestare attenzione, suddivise fra spese da sostenere obbligatoriamente e spese che potrebbero presentarsi solo subordinate ad alcune particolari circostanze.

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Spese obbligatorie

In primo luogo e in linea generale, l’unica spesa che è obbligatorio sostenere da parte del venditore in ogni caso è quella per ottenere l’attestato di prestazione energetica. Si tratta, infatti, di un documento che è necessario allegare alla documentazione relativa alla propria abitazione, così da certificarne le prestazioni a livello energetico e da fornire le informazioni sulla classificazione energetica dell'edificio ai compratori.

Per ottenere il certificato è necessario pagare e si tratta, come detto, dell’unica spesa che è necessaria a prescindere da qualsiasi caratteristica specifica della vostra situazione personale e del vostro immobile. L’attestato di prestazione energetica è un documento importantissimo, una garanzia tanto per il compratore quanto per il venditore di caratteristiche primarie di un immobile, aspetto che giustifica l’obbligatorietà di pagare per ottenerlo.

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Spese eventuali: 1. Non conformità alle norme edilizie

Se, però, si creano delle situazioni più particolari e specifiche, potrebbe essere necessario dover affrontare altre spese. Infatti, non si avranno ulteriori costi solo nel caso in cui l’immobile che si vende sia conforme alle norme edilizie e urbanistiche e non presenti abusi di alcun genere.

Nel caso in cui, al contrario, venissero riscontrate delle non conformità alle norme, ad esempio in presenza di una planimetria catastale non conforme, si può andare incontro a sanzioni, potenzialmente anche molto pesanti e con la possibile risultanza anche dell’annullamento dell’atto di vendita, con i conseguenti risarcimenti che andranno versati a favore dell’acquirente.

2. Vendita immobile prima dei cinque anni

Un’ulteriore spesa aggiuntiva potrebbe presentarsi nel caso in cui si vada a vendere l’immobile prima dei cinque anni dall’acquisto e scegliendo un prezzo di vendita maggiorato rispetto alla spesa che si era sostenuta in precedenza per acquistarlo.

In questo caso, il venditore dovrà pagare un’imposta pari al 20% del surplus fatto dalla vendita. Questo, però, non è valido in ogni caso. Infatti, questa condizione si realizza solo se NON si rientra in una delle seguenti ipotesi:

  • l’immobile ha rappresentato per almeno il 50% del tempo trascorso “l’abitazione principale del venditore e dei suoi familiari”. Per provare il sussistere di questa condizione, è necessario richiedere uno specifico certificato nel proprio comune di residenza, così da poterlo allegare al resto della documentazione prevista dalla compravendita;

  • la proprietà dell’immobile è ottenuta in successione;

  • nel caso l’immobile sia stato ottenuto tramite un processo di donazione, in particolare nel caso in cui, con riferimento alla persona che ha donato l’immobile, sono trascorsi meno di cinque anni dall’acquisto o dalla costruzione di esso;

E se è ancora presente un mutuo non estinto?

Infine, un discorso a parte può essere fatto nel caso l’immobile venduto sia legato alla presenza di un mutuo non ancora completamente estinto. Nel caso si verifichi questa circostanza e si voglia vendere una casa con mutuo ancora acceso la parte residua della cifra dovuta al pagamento completo del mutuo verrà saldata dal venditore contestualmente alla vendita.

Il venditore mantiene comunque il diritto diritto di usufruire di tutte le detrazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione eseguiti precedentemente all’atto di vendita e di beneficiare delle agevolazioni previste sulla prima casa, ma questo solamente nel caso riacquisti un altro immobile entro i 18 mesi successivi.

In conclusione

Il processo di vendita, quindi, non sempre è privo di costi ed è importante essere consapevoli delle eventuali spese a cui si potrebbe andare incontro nel momento in cui ci si impegna in un processo così articolato e ricco di passaggi, anche burocratici.

Tenendo conto delle informazioni che vi abbiamo fornito in questa guida, potrete districarvi al meglio in uno degli aspetti tecnici legati alla compravendita essendo più preparati a quello che vi aspetta, calcolando al meglio eventuali spese e raccogliendo tutti i documenti che vi possono servire per affrontare tutte le adempienze notarili e burocratiche.

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